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La chirurgia ortognatica

La chirurgia ortognatica si occupa delle malocclusioni dovute a difetti scheletrici delle basi ossee non correggibili con un trattamento ortodontico solo dentale.
La malposizione ossea dei mascellari ha come conseguenza frequente un alterazione morfologica del viso: un mento sfuggente o un naso prominente sono spesso "figli"di una disarmonia scheletrica tra le varie componenti ossee del viso. Una correzione limitata al naso o al mento inserita in un contesto di "disarmonia dento-facciale" può infatti produrre un peggioramento dell'equilibrio estetico di un viso trasformando un "brutto" interessante perchè armonico, in un "brutto" disarmonico e in quanto tale "disastroso". Un esempio frequente sono le correzioni estetiche richieste da pazienti con un profilo del volto di II. classe scheletrica: se il terzo inferiore della faccia (mento e labbro inferiore) sono arretrati è altamente probabile che il naso risulti (di profilo) prominente. Correggere il naso significa curare l'effetto ma non la causa: la malposizione della mandibola.

La correzione chirurgica può riguardare uno o entrambi i mascellari durante la stessa seduta operatoria. Il paziente deve essere sottoposto ad una trattamento ortodontico preparatorio (ortodonzia pre-chirugica) all'intervento di spostamento dei segmenti scheletrici. L'intervento consiste in tagli ossei detti osteotomie che consentono la divisione in segmenti (frattura guidata) delle ossa dello scheletro facciale e la successiva ricomposizione e fissazione rigida (viti e placche in titanio) secondo il progetto operativo elaborato (pianificazione pre-operatoria).
Tutte le manovre chirurgiche avvengono per via intra-orale senza incisioni cutanee. E' una chirurgia importante e in quanto tale necessita dell'anestesia generale e dell'ospedalizzazione del paziente (1-2 giorni di degenza).

Distrazione palatale: con il termine di Distrazione Osteogenetica (D.O.) s'intende una metodica chirurgica che permette l'aumento del tessuto osseo e dei tessuti molli, quando risultano insufficienti. La tecnica si basa sul lento e progressivo allontanamento di frammenti ossei osteotomizzati (fratturati), con conseguente formazione di nuovo osso e con la possibilità anche di guidarne l'orientamento spaziale tridimensionale. La metodica è stata applicata per la prima volta agli inizi del XX secolo da un ortopedico bolognese, Alessandro Codivilla,. Nel 1951 l'ortopedico russo Ilizarov definì il primo protocollo scientifico per l'allungamento dell'osso umano, soprattutto quello delle estremità. Impiegando apparecchiature esterne di fissazione, Ilizarov osservò radiologicamente la crescita di nuovo tessuto osseo.

Verso la fine degli anni '80 Joseph McCarthy di New York, ha codificato i principi dell'osteodistrazione applicati al distretto cranio-maxillo-facciale. Espandere (allargare) un mascellare (palato) troppo piccolo (stretto) è il metodo migliore per risolvere affollamenti dei denti superiori evitando le estrazioni dei premolari. La metodica è sicura, molto naturale (oltre all'osso vengono stimolati a crescere anche i tessuti molli – mucosa palatale) che sono i responsabili delle recidive (anche del 70 %) di altre metodiche (espansione chirurgicamente assistita) che prevedono l'appoggio dentale invece che osseo di un espansore meccanico. L'intervento dura 1 ora e spesso viene eseguito in day-hospital. Seguirà l'attivazione del distrattore da parte del chirurgo che produrrà un'espansione di 0,3 mm al giorno fino al raggiungimento della dimensione trasversa prevista.

Avanzamento mandibolare: in molti casi l'insufficiente crescita mandibolare può essere risolta solo con un intervento chirurgico di allungamento della mandibola. Con due osteotomie (tagli ossei) eseguite per via intraorale è possibile avanzare l'intero corpo mandibolare e migliorare la proiezione del mento. Ciò comporta un profilo più gradevole ed un occlusione corretta. L'intervento dura 2 ore in anestesia generale, la degenza è di 1 giorno. Per 2-3 settimane verrano portati dal paziente degli elastici intermascellari (blocco elastico).

Chirurgia bi-mascellare: nei casi più complessi si interviene contemporaneamente su entrambi i mascellari. Sia il mascellare superiore che la mandibola vengono fratturati e riposizionati tridimensionalmente secondo un progetto finalizzato ad un miglioramento sia dell'occlusione che dell'armonia facciale. L'intervento dura 4-6 ore a seconda della complessità e la degenza è di 2 giorni. Anche in questo caso è necessario il blocco elastico inter-mascellare per 2-3 settimane.

Rinoplastica: a completamento della riprogrammazione dell'estetica di un viso spesso viene prevista la correzione del naso. In tal caso la rinoplastica open consente la completa esposizione delle strutture anatomiche del naso (cartilagini della punta, dorso nasale e setto) ne consente la visualizzazione senza distorsioni (problema presente in tutte le tecniche "chiuse") ed il rimodellamento con precisione estrema. Utilizzando la rinoplastica aperta in congiunzione con innesti di cartilagine è possibile ottenere modifiche dell' aspetto della punta del naso, modificare la dimensione, e la plastica del setto nasale (ripristino della funzione).

L' esposizione delle cartilagini è l' unica tecnica che consenta il loro rimodellamento non distruttivo. Si tratta inoltre di una tecnica estremamente indicata per le rinoplastiche "minime", in cui si cerca di eliminare specifici difetti senza alterare l' aspetto generale del naso. L'intervento dura 2 ore in anestesia generale, la cicatrice sulla colummella è invisibile, i tamponi si rimuovono dopo 1 giorno al momento della dimissione.

Settoplastica in endoscopia: la deviazione del setto che comprometta la funzione respiratoria può essere eseguita in endoscopia; lo specialista chirurgo endoscopista grazie all'endoscopio accede attraverso la narice e con un micro-intervento chirurgico elimina lo sperone osseo responsabile della deviazione del setto; è un intervento di minima invasività, dura 30 min in anestesia generale (più sicuro) e il paziente è dimissibile il giorno dopo l'intervento.

FESS: Functional Endoscopic Sinus Surgery è la chirurgia in endoscopia dei seni paranasali. Grazie all'endoscopio con ottica rigida o flessibile è possibile accedere alla complessa anatomia endo-nasale è trattare tutte le patologie infiammatorie (polipi) e infettive (sinusiti) in modo atraumatico rispetto alle tecniche tradizionali. L'intervento viene eseguito in anestesia generale (1-2 ore) e richiede una notte di degenza.

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TAC post intervento di chirurgia ortognatica bi-mascellare Radiografia post-intervento bi-mascellare Avanzamento mandibolare complesso: guarigione ossea in atto Avanzamento mandibolare: placca in sito Distrattore palatale: simulazione intervento Distrattore palatale: aspetto intraorale Distrazione palatale: ampliamento del mascellare superiore Nervo alveolare inferiore mandibola: decompressione chirurgica al microscopio Rinoplastica open: immagine intraoperatoria Rinoplastica open: immagine preoperatoria Rinoplastica open: guarigione a 2