CLICCA SU LINK per leggere la versione nuova
Stamattina controllo la mia pagina Facebook e immediatamente mi compare la pubblicità di un corso master in odontoiatria. Questo avviene ogni giorno. Corsi per imparare a fare otturazioni, protesi, impianti dentali, corsi di fotografia, corsi di MICROSCOPIA, corsi di management, corsi di chirurgia parodontale e chi più ne ha più ne metta. E’ un fenomeno globale. Ma solo in odontoiatria.
Non esiste per altre branche della medicina.
Il dentista sembra essere il professionista che più di altri necessita di AGGIORNAMENTO.
Ma chi è il DENTISTA ?
L’odontoiatria è un mestiero antico. Re e Imperatori si contendevano i migliori dentisti-chirurghi. Questi si tramandavano l’arte di padre in figlio. Un’arte fatta prima di tutto di manualità. Apprendimento e perfezionamento di uno schema motorio. Come nel film “L’ultimo dei Samurai”: l’ossessiva ricerca della perfezione del gesto.
E’ un professionista che si dedica ad un settore sanitario molto importante: la bocca. Un ambito molto ristretto. Apparentemente semplice. Spesso altamente ripetitivo. Alienante per la mente. Pericolosamente frustrante e stressante. Non è un caso che tra i dentisti vi sia il più alto tasso di suicidi, depressi, ansiosi ed infine deceduti per ictus o infarto.
In realtà è un mestiere molto complesso.
I guru del marketing lo sanno bene. Sanno dove andare a colpire per indurre il dentista all’acquisto di qualunque cosa: la fragilità emotiva derivante dall’ansia e il senso di solitudine intellettuale del dentista che lavora tipicamente da solo. Ansia che deriva dalla difficoltà di questa professione.
Hai la sindrome del dentista-cavadenti ? Frequenta un master e nobilita la tua professione!
Ti senti poco apprezzato e solo nel tuo studio? Posta i tuoi lavori su Facebook e noi ti garantiamo tanti LIKEs e visibilità. Ti facciamo uscire dall’anonimato. Un pò come i Writers che imbrattano i muri con il loro nome per dire al mondo “guardate che esisto!”.
Farai parte di un gruppo. Senza fini commerciali. Anche se questo non è vero. Perchè la filosofia del marketing su internet segue le tre leggi:
1 – creare una comunità
2 – creare un bisogno
3 – creare un prodotto che soddisfi tale bisogno.
A questo punto si vende!
Ma come mai la nevrosi da aggiornamento è così percepita solo in odontoiatria?
Diverse sono le motivazioni di tanta frustrazione.
1 – la professione del dentista è stata legata per secoli a quella del barbiere-cavadenti. Un certo tipo di odontoiatria, come l’abusivismo, non ha fatto altro che alimentare questo stereotipo nella testa dei nostri pazienti. Un neuro-chirurgo o un chirurgo generale godono di molta più considerazione.
2 – Il connubio denti-soldi. E’ un mestiere che può essere (soprattutto nel passato recente, oramai non più) molto ben remunerato.
Più otturazioni fai e più guadagni. I denti sono 32. Moltiplicato per multipli di 10 si raggiungono grossi numeri. Questo attira l’ira funesta dei pazienti. Non capiscono la complessità del nostro lavoro. Sono più aggressivi. Fanno causa facilmente, esasperati dalla crisi economica e incalzati da avvocati spregiudicati.
3 – E’ una professione che si occupa del dente, ma è interdisciplinare. Richiede l’integrazione di conoscenze di medicina, chirurgia, odontoiatria di base e odontotecnica con capacità imprenditoriali, psicologiche e di office management. Stiamo parlando di ben SETTE ambiti professionali diversi. Senza contare l’informatizzazione. Oggi giorno se non sai usare un computer, navigare in internet con Google, usare i socials (Facebook, Twitter, Pinterest, Instagram, Skype, Google+), non vai da nessuna parte!
Il Dentista deve muoversi a 360° , almeno 12-14 ore al giorno, sette/sette, 365 giorni/anno e imparare a padroneggiare almeno un paio di discipline del suo settore, più le altre di cui sopra. Soprattutto se è il titolare dello studio.
E’ diventato un settore dove è estremamente difficile essere competitivi. I pazienti sono affamati di ECCELLENZA. Non accettano più un lavoro medio. I costi di produzione sono aumentati vertiginosamente. Così come la tassazione diretta e indiretta. I dentisti sono in estrema difficoltà. La gente, i pazienti, non lo sanno. I dentisti sono depressi e ansiosi. Hanno paura di non essere all’altezza. Il mercato delle catene LOW-COST SE NE APPROFITTA.
Cercano disperatamente una soluzione attraverso i corsi di aggiornamento. Ma hanno sperimentato che non funziona. Hanno sviluppato gli anticorpi anti – MERCATO anche loro. Quindi, vanno sempre meno a congressi e corsi.
Vediamo perchè.
La teoria delle 10.000 ore.
La teoria del come diventare “esperto” in un arte o un mestiere nasce nel 1993 ad opera di uno psicologo americano, K. Anders Ericsson1 . Le sue ricerche lo portano alla conclusione che uno degli elementi cardine dell’acquisizione di un’ EXPERTISE, è il tempo complessivo dedicate a ciò: 10.000 ORE.
Oltre a quelle, necessitano altri tre fattori: la predisposizione naturale (il dono), la qualità dell’esercizio (il focus), le circostanze ambientali (l’enviroment).
Il dono
Sulla predisposizione naturale c’è ben poco da dire. NON tutti nasciamo Mozart, Einstein, Leonardo da Vinci o Maradona. Quello o c’è o non c’è. Se non c’è, con l’esercizio puoi riuscire a migliorare. Ma non diventarai mai Maradona.
Il focus
Se anche hai il dono, ti devi esercitare nel modo giusto.
Ogni qual volta ti impegni in un’attività, devi farlo con il preciso INTENTO di MIGLIORARE. Questo richiede una qualità mentale considerata dai più un difetto: l’OSTINAZIONE. Vale a dire la capacità di essere OSSESSIONATO da un’idea e dalla sua REALIZZAZIONE. Questa qualità/difetto origina nell’inconscio ed è inconsapevole. Deriva dalla parte irrazionale del nostro cervello. La parte destra. Il famoso 95% del nostro hardware che noi non sappiamo usare. Se non sotto forma di intuizione.
Questo ti porta a ripetere all’infinito un gesto o un’azione al fine di renderla perfetta. Tale ossessione per il miglioramento continuo è potentissima e soprattutto è
Non può esserci una finalità economica. Se il fine è il maggior guadagno, il trucco non funziona. Si mette in moto immediatamente la RAZIONALITA’: la parte sinistra del cervello. Un misero 5%. Se la capsula non calza bene o il colore è sbagliato, il professionista con una motivazione interiore di questo tipo, non la cementa nella bocca del paziente. Se invece il fine ultimo è il MARGINE DI PROFITTO…la si cementa lo stesso (le catene LOW-COST). Ecco spiegato perchè l’imprenditoria in medicina non potrà MAI funzionare. Se non a spese del paziente.
Ecco perchè la Ferrari , cioè il guadagno, non può essere la leva motivazionale. La spinta motivazionale persiste solo se deriva da sentimenti più profondi e inconsapevoli.
Le circostanze ambientali
Tu puoi essere un genio. Capace di mandare a memoria centinaia di manoscritti in sanscrito. Ma se sei nato nel posto sbagliato, nel momento storico sbagliato, nella famiglia sbagliata, tutto è molto più difficile. Alcuni esempi tratti da un libro di Malcolm Gladwell 2 la spiegano bene questa teoria. Bill Gates nasce da una famiglia ricchissima. Ha la fortuna di essere inserito in una scuola elementare-media che ha a disposizione uno dei primi main-frame a scheda. Il ragazzino Gates può mettere a frutto la sua OSSESSIONE. Scrive programmi di giorno, di notte, il sabato, la domenica, a Natale, a Pasqua e a Ferragosto. Il successo arriva ben oltre le 10.000 ore passate a scrivere programmi per computer. Leggete il libro. Ve lo consiglio.
Analizziamo l’esempio di un dentista alle prese con UNA disciplina odontoiatrica.
Un dentista che vuole diventare bravo in protesi fissa. Il core-business dello studio odontoiatrico. Ma anche una delle discipline odontoiatriche più difficili.
Vediamo l’iter.
Laurea a 24-25 anni. Si inizia a fare pratica lavorando per altri. Odontoiatria di base: pulizia dei denti e otturazioni. Segue un pò di chirurgia e l’endodonzia (le devitalizzazioni). I più arditi, già a questa età, tentano di fare qualche corona. A un parente o un amico intimo. A qualcuno a cui si possa rifare il lavoro almeno un paio di volte, sostenendo che si tratta di “un caso impossibile!”.
Diciamo che tra i 25 e i 30 anni difficilmente si ha la possibilità di cimentarsi con qualche cosa di serio. A meno chè non si nasca figlio di dentista. O che si lavori gratis. Facendo arricchire smodatamente l’odontotecnico padrone dello studio!
La protesi costa cara e la gente non si fida. Vuole il capo dello studio di solito. Quindi o aspetti pazientemente di fare carriera o diventi titolare dello studio. Se te lo compra papà, a 30 anni può essere che finalmente cominci ad avere un 20-25% di tempo-lavoro dedicato alla protesi. A 35 molli del tutto l’endodonzia. Subito dopo molli anche la conservativa. Ma fai ancora chirurgia e implantologia perchè ti diverte e per i soldi.
Facciamo un pò di conti: 52-6=46 settimane lavorative in un anno. Almeno 6 settimane di vacanze all’anno le vorremo far fare ad un dentista? Non siamo mica in Cina!
46×8=368 ore lavorative/anno.
10.000/368=27,17 ANNI !
Se facciamo conto che dai 25 ai 30 anni il tempo dedicato alla protesi è quasi zero, arrotondando per difetto (ti sconto 2 anni perchè sei un genio e hai lavorato di sabato qualche volta!) diciamo che a 55 anni potresti aver esaurito le famose 10.000 ore in protesi.
Questo vale però se per 25-27 anni ti sei dedicato ALMENO per 8 ore al giorno, per 5 giorni a settimana, per 46 settimane l’anno, SOLO ed ESCLUSIVAMENTE alla protesi.
Ma questo NON è SUFFICIENTE!
Devi aver lavorato ogni santo giorno con l’intento di migliorare. Curando ogni singola corona come se fosse da presentare ad un congresso. NON pensando alla Ferrari.
In più, ti ci vuole una buona predisposizione manuale. Il dono.
Oltre a ciò, se sei un super-dotato e sei nato nel posto giusto al momento giusto…hai fatto bingo!
Diventerai il Leonardo da VINCI della ceramica. A 55 anni però. E UNICAMENTE se hai fatto solo quello per una vita.
E il resto?
Se vuoi fare anche altro, semplicemente raddoppi le ore di lavoro, dimezzi le ore di sonno, lavori secondo il calendario cinese. Fai solo 3 giorni di ferie l’anno.
In alternativa finisci per iscriverti ai corsi di protesi (che sono tra i più gettonati) senza aver maturato un numero sufficiente di ore di pratica in questa disciplina.
RISULTATO: scarso. Le preparazioni non migliorano. Le impronte ti vengono il solito schifo. L’odontotecnico ti rapina. Tu ti deprimi ancora di più. Ti colpevolizzi. In realtà senza motivo.
Forse è per questo che gli odontotecnici, QUASI TUTTI, si lamentano delle preparazioni e delle impronte dei loro clienti dentisti?
Forse è per questo che mediamente la gente è scontenta dei lavori protesici dei dentisti? Compresi VIP e attori e personaggi a cui non mancano i soldi.
Che comprando un’attrezzatura o un corso si possa prendere la scorciatoia.
Che si possa IMPROVVISARE. Senza fare fatica. Lavorando dalle 9 alle 17. Badando alla qualità di vita. E il venerdì pomeriggio…tutti al mare. E Agosto non se ne parla. Ma poi 3 settimane a Natale, la settimana bianca e 2 settimane a Pasqua sono sacrosante.
E le 10.000 ore? Almeno in una disciplina andrebbero spese.
Tanta roba…direbbe una mia assistente.
Non sarebbe forse più utile spiegare ai professionisti la sacrosanta verità?
- Che se non diventano tutti il Leonardo da Vinci dell’odontoiatria non è colpa loro
- Che non devono farsi venire l’ansia da corso o da shopping compulsivo di strumenti spesso inutili sperando di migliorare. Il mercato deve VENDERE. Noi dobbiamo cercare di COMPERARE il meno possibile!
- Che non ci sono scorciatoie.
- Che bisogna dedicare TANTO TEMPO al miglioramento.
- Che con un pò di consapevolezza, un pò di fiducia in se stessi, possono migliorare giorno dopo giorno, amando quello che fanno. SOPRATTUTTO DA SOLI
Perchè in realtà i corsi vengono dopo. Prima bisogna trovare la motivazione.
Quella giusta.
massimo mazza
- K. Anders Ericsson, Ralf Th. Krampe, Clemens Tesch-Römer : „The Role of Deliberate Practice in the Acquisition of Expert Performance” ; Psychological Review 100, no. 3(1993):363-406.
-
Malcolm Gladwell : “Outliers – The story of Success” – Penguin Books 2008.
Prima di postare un commento leggere le Regole del Blog