La seconda puntata del “manuale di sopravvivenza del paziente odontoiatrico”.
1. lo spazzolino: deve essere maneggevole, piccolo, non troppo duro ma nemmeno troppo morbido, in poche parole, giusto! Altrimenti fa danni oppure non pulisce;
2. il dentifricio: uno vale l’altro, l’importante è che non sia abrasivo e i dentifrici sbiancanti spesso lo sono; non è la chimica che tiene a bada la placca, ma l’azione meccanica dello spazzolamento; il dentifricio è solo un emolliente-fluidificante, che facilita l’azione delle setole dello spazzolino;
3. la modalità: partiamo sempre dallo stesso punto della bocca e seguiamo una sequenza ordinata: “alto a sinistra→centro→ alto a destra ; basso a destra→centro→basso a sinistra”; è difficile anche per i più distratti dimenticare qualche dente o viceversa insistere sempre sullo stesso;
4. la manualità: lo spazzolino deve essere tenuto con le dita, non con il palmo della mano; deve diventare un prolungamento della punta delle vostre dita, dotato di altrettanta sensibilità; con la mano che “tenta di entrare in bocca” non potete vedere cosa state facendo;
5. la tecnica: dalla gengiva verso il dente, con un rullio, e una vibrazione che cerca di far penetrare le setole negli spazi tra un dente e l’altro; è un’azione complessa e rappresenta la somma di diversi movimenti: la rullata, la vibrazione, la pressione. Aggiungete un leggero sfregamento orizzontale e verticale, esternamente e internamente al nostro dente. E poi lo stacco. E si ripete.
Nei settori anteriori, soprattutto se la bocca è piccola, lo spazzolino andrà usato in senso verticale.
I movimenti sono gli stessi.
Se usate lo spazzolino elettrico, a rullata e vibrazione ci pensa lui!
Voi preoccupatevi soltanto di esercitare la dovuta pressione. Con un pò di buon senso. Altrimenti vi consumate lo smalto e la gengiva.
Con la pratica imparerete a riconoscere i denti e gli anfratti tra l’uno e l’altro. Gli spazi interdentali. Riuscirete persino a spazzolare gli ultimi denti in fondo alla bocca, e la difficile parte interna. Nonostante la lingua.
E ricordate: 1+1 volte al giorno.
Il meglio è sempre nemico del bene.
Buon lavoro
dr. Massimo Mazza
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